domenica 7 aprile 2013

Germania, Polonia e Krugman

Ieri sul Corriere trovo un articolo che racconta di come la Corte costituzionale tedesca voglia mettersi di traverso a Mario Draghi in merito al famoso "whatever it takes" dello scorso luglio. In sostanza i tedeschi vogliono porre il veto sulle Omt (Outright Monetary Transaction) ovvero la possibilità da parte della BCE di acquistare illimitatamente titoli dei paesi in difficoltà. Risulta evidente, pertanto, l'ennesimo tentativo dei tedeschi di bloccare le pur minime misure della Banca centrale di aiutare (leggi: indebitare) i paesi in difficoltà che sono sostanzialmente quelli del sud d'Europa.

E così mentre il Giappone lancia una nuova offensiva all'inflazione deliberando una massiccia svalutazione delle yen (http://www.forexinfo.it/Giappone-BoJ-annuncia-aumento-QE) da noi in Europa quello che servirebbe per cercare di rianimare un paziente praticamente morto, l'euro, subisce ogni sorta di ostruzione da parte della Germania, alla quale come sappiamo mancano ancora due anni, fino al 2015, per completare la sua opera.

Nel mentre, sul Sole24 ore, Paul Krugman si domanda cosa passi nella testa dei politici polacchi che vogliono entrare nell'euro, con un'analisi che è quasi un disperato appello o un'amichevole avvertimento. Intanto pare che in Germania il numero degli anti-euro sia cresciuto a quasi il 70% della popolazione intervistata.

Andrea Visconti

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